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Palpebra

parte del progetto "esercizi di pornografia vegetale"

concept e regia:
Francesca Pennini

brainstorming drammaturgico:
Angelo Pedroni

azione e creazione:
Simone Arganini
Teodora Grano
Carmine Parise
Angelo Pedroni
Francesca Pennini

percussioni:
Riccardo Guidarini
Pietro Vicentini

tecnologia audio/video:
Simone Arganini

organizzazione:
Carmine Parise

con il sostegno di MIBACT e Regione Emilia Romagna

performance per spazi non teatrali
anno 2020

durata: 30' + ∞

scheda tecnica

La riflessione di CollettivO CineticO sul tempo prosegue in un’indagine filosofica e fisica sulla trasposizione di condizioni proprie del mondo vegetale.
La dimensione vegetale è criptata sotto la pelle degli abitanti della scena in uno slittamento di parametri, un radicale e silenzioso scivolamento del punto di vista, un fuori- fuoco dell’antropocentrismo, una gentile distorsione del patto contemplativo che sposta la fruizione di qualche diottria.
Suono e luce diventano soggetti fondamentali della chimica scenica in un rito percettivo di trasformazione dei corpi, un passaggio di stato della carne, mescolanza tra fasi di esistenza diverse. Il suono viene trattato come se fosse materiale coreografico, secrezione corporea.
Ecco qualcosa che inizia quando finisce.
Che non si sa quando finisce.
Che vive in ciò che non si sente e non si vede.
Tra sensi soggettivi e stimoli oggettivi la danza è un generatore di immobilità.
Un azzardo articolato per sfidare l’eternità, per far crescere il proprio albero aggrappato al dirupo. Cosa succede allo sguardo che inventa il tempo?
Come cambia l’intensità della durata?
Due poli percussivi leggono il movimento, creano il tempo con il suono. Musiche segrete traspirano da corpi silenziosi.
Si fanno puro ritmo.
Diventano enigma identitario.
Questo è un invito ad uno sguardo tattile, ad un’immersione in silenzi ad alto volume. Siete liberi. Potete stare o andare. Anche tornare
Provate ad indovinare chi resisterà più lungo nel tempo dei corpi immobili.
Provate a leggere l’intimo dramma dei nervi immobili; il silenzio delle ossa.
Lì dove la velocità della trasformazione supera quella dello spostamento. Stare fermi lì.
Più fermi.
Più a lungo.
Stillness is the new sexy.



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