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Amleto

concept, regia e voce:
Francesca Pennini

drammaturgia:
Angelo Pedroni
Francesca Pennini

azione e creazione:
Carmine Parise
Angelo Pedroni
Stefano Sardi

azione e recitazione:
4 candidati in competizione per il ruolo di Amleto

consulenza tecnica e programmazione applausometro:
Simone Arganini
Roberto Rettura

co-produzione:
CollettivO CineticO
Teatro Franco Parenti, Milano

residenza artistica:
Teatro Comunale di Ferrara

piece per spazi teatrali
anno 2014

durata: 60'

scheda tecnica

L’Amleto di CollettivO CineticO é un meccanismo letale.
La scena é spazio preparato ad ospitare aleatorietà e inevitabilità in un limbo costante tra ironia e tragedia.
Attori professionisti, dilettanti, malcapitati, timidi intellettuali, registi, parrucchieri, esibizionisti, danzatori, assicuratori annoiati, sostituti dell’ultimo minuto, critici, virtuosi e sfigati si contendono il titolo di protagonista dello spettacolo.
Reali candidati che non sanno quello che li aspetterà in scena. Il loro unico riferimento è un manuale di istruzioni inviatogli due settimane prima. Ciascuno si prepara da solo e si presenta a teatro direttamente per salire sul palcoscenico.
Guidati da una incorporea voce fuori campo e seguiti da secondini muti, i candidati si sfidano in una serie di prove che sintetizzano i principi formali dell’opera shakespeariana.
Lasciati in balia di un’istruzione e nell’impossibilità di controllare fenomeni e competenze, precipitano tutti nella condizione amletica per eccellenza.
Tra desolazione e intrattenimento sono gli spettatori di ciascuna replica ad eleggere il vincitore del titolo, unico superstite tra i corpi e i resti dei suoi avversari abbandonati al suolo.
Un panorama improbabile di Amleti tra gli innumerevoli interpreti che si sono confrontati per secoli con il più emblematico testo teatrale.

" [...] Un testo drammaturgicamente perfetto, brillante, intelligente, godibile dal primo all’ultimo minuto, sul quale il lavoro di Angelo Pedroni e la stessa Pennini si mostra in tutto il suo splendore teatrale. La scena è nuda, abitata unicamente dai personaggi che si muovono nello spazio buio fra battute e indicazioni d’azione “fisica”, regalando agli spettatori un’ora di risate geniali. Perfetto incastro coreografico, assolutamente originale, che rispecchia lo studio del movimento portato avanti da anni dalla Pennini, coreografa è il caso di dire DOC, che riesce laddove troppi continuano a fallire: declinare Shakespeare in maniera interessante."
[ Fabiana Dantinelli - Fermata Spettacolo - 09/12/2014 ]

" Cala il sipario ma il pubblico è ancora lì, inchiodato alle poltrone. Aspetta. Sotto le note saettanti e taglienti di Dmitri Shostakovich, si sentono ancora i tonfi dei piedi, scalzi e feroci, degli attori che corrono sul palco…“tum-tum-tum”. CollettivO CineticO con l’opera Amleto ha colpito nel segno: è riuscita a riformulare i ruoli, trasformando lo spettatore nel protagonista della tragedia shakespeariana. A fare da regina sul palco è la coreografia. Ogni scena è movimento, è un susseguirsi di danze vorticose di tre ballerini professionisti a torso nudo e piedi scalzi, stretti da elastici acceleratori che li costringono a correre incessantemente l’uno dietro all’altro, non si sa perché. L’atmosfera, per lo più tesa, è interrotta da momenti di ironia e ilarità. Determinante è la forte gestualità del corpo seminudo di tre danzatori (Carmine Parise; Angelo Pedroni, Stefano Sardi) e dei quattro candidati al ruolo di Amleto, tutti, rigorosamente, con il volto coperto. […] "
[ Elvira Sessa - Quarta Parete Press - 10/12/2014 ]

" […] Il principio è il movimento. Attorno a esso la regista e coreografa Francesca Pennini sintetizza con sapienza creativa la famosa tragedia dell'esistenza, articolandola in immagini di carne e ossa, il cui moto è un rito, faticoso, desolante come il cerchio senza uscita che ci si costringe a proseguire. Ma non basta, la pretesa è altra da questa “ouverture”. Bisogna addentrarsi, sviluppare le tematiche, non per senso di compiutezza ma per invertire registro, affinché l'opera assuma su di sé i contorni del play, in quell’accezione squisitamente anglosassone per cui i significati di “dramma” e “gioco” si sovrappongono. Ciò a cui si assiste da qui in poi, infatti, è un’indagine cinetica che si coniuga nelle forme ludiche dell’intrattenimento, nella sperimentazione di una diversa forma partecipativa all’arte dal vivo. […] Spogliandosi dalle frondosità del “già detto” e “già fatto”, l’Amleto di CollettivO CineticO, è esperienza di condivisione che, senza rinunciare all’(auto)ironia, non dimentica il pungolante interrogativo esistenziale. Le dinamiche del gioco non sono che pretesto alla ricerca di un nuovo anello d’aggiungere alla catena, perché il frenetico galoppo intorno al dubbio – che risposta non dà - continui, senza certezza alcuna se non della corsa. Quindi corri, “Amleto del giorno”, ancora una volta, ancora per una notte."
[ Laura Marano - Paperstreet - 07/12/2014 ]

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